È stato ultimato il censimento del verde del Parco Archeologico dell’Appia Antica utilizzando GINVE, la suite di prodotti dedicata al rilievo, gestione e monitoraggio del patrimonio arboreo.
Con i suoi 2300 anni di storia, l’Appia Antica conserva ancora ben visibili i segni di un passato illustre e affascinante, un patrimonio straordinario inserito in ampi tratti di campagna, il cui insieme costituisce un paesaggio unico al mondo.
Il Parco Archeologico dell'Appia Antica è un'area di altissimo interesse paesaggistico e archeologico che si estende su una superficie di 4.580 ettari, incuneandosi a sud-est di Roma tra la via Appia Nuova e la via Ardeatina. Nel territorio del Parco, ricompreso nei comuni di Roma, Ciampino e Marino, si rintracciano numerose rovine e monumenti archeologici, tra cui tombe, catacombe, chiese, acquedotti, mausolei e resti di antiche ville romane di enorme rilevanza.
Il Parco è stato istituito nel 2016 dall'allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (oggi Ministero della Cultura), quale Istituto di rilevante interesse nazionale e dotato di autonomia speciale; il suo perimetro coincide con il Parco Regionale dell'Appia Antica, Ente istituito nel 1988 come area naturale protetta. Oltre alle numerose rovine e monumenti, comprende anche diversi sentieri naturalistici che attraversano i boschi e le campagne circostanti ed è un importante sito turistico e culturale, che permette ai visitatori di immergersi nella storia e nella cultura dell'antica Roma e di godere delle bellezze naturali della campagna romana.
La limitata trasformazione urbanistica del territorio ricompreso nel Parco, unita all'alto valore storico e culturale, rendono l'Appia antica una testimonianza di eccezionale bellezza e come tale va tutelata e valorizzata.
Abbiamo rivolto una breve intervista al Funzionario Architetto Luigi Oliva del Ministero della Cultura che, insieme al Funzionario Architetto Michele Reginaldi è co-responsabile dell'Ufficio Verde e Paesaggio del Parco Archeologico dell'Appia Antica, entrambi impegnati nelle attività di tutela, censimento e gestione del patrimonio arboreo, con il prezioso supporto di agronomi specializzati, esterni al Ministero.
Perché avete deciso di censire il Parco Archeologico dell’Appia Antica?
L’attività di censimento del Parco Archeologico dell’Appia Antica è stata necessaria per ottimizzare i processi decisionali sulle alberature, strutturare le attività su più anni e ragionare su una logica di lungo periodo. Inoltre, ci consente di registrare e verificare i trattamenti endoterapici sui pini contro la Toumeyella parvicornis e gli effetti nel tempo.
Con Decreto del Ministro n. 63 del 10 marzo 2020 - e la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 90 del 4 aprile 2020 – sono entrati in vigore i Criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde. I CAM prescrivono un approccio strategico di medio-lungo periodo, indirizzando le stazioni appaltanti a dotarsi di strumenti tecnologicamente avanzati per il censimento e la gestione del verde pubblico.
Perché la scelta di GINVE?
GINVE, da un’indagine di mercato, per quelle che erano le nostre esigenze, rispondeva maggiormente alle richieste del Parco Archeologico dell’Appia Antica in termini di affidabilità, versatilità e costo. Inoltre la possibilità di acquistare una licenza permanente per il software installato in locale e l’esportabilità completa in formati standard della banca dati rende compatibile questo applicativo con gli indirizzi del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Cosa ci può dire in merito all’esperienza maturata?
L’esperienza maturata ci permette di calendarizzare gli interventi legati alla gestione del verde e in particolare degli alberi oltre ad avere un controllo sull’attività degli appalti del verde e del loro operato.
Attraverso i nostri collaboratori che utilizzano la piattaforma riusciamo a gestire i controlli sulla stabilità, registrare le analisi strumentali e a impostare le azioni future.
Le schede del patrimonio arboreo costituiscono un’importante banca di informazioni in grado di rendere accessibili anche le attività passate e tenere traccia delle trasformazioni del contesto vegetale.
Un resoconto delle alberature censite e futura attività?
L’analisi delle specie ha evidenziato come su 1935 alberature alcune specie hanno una maggiore presenza in particolare si rileva come la specie regina presente all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica sia appartenente al genere Pinus.
È bene precisare che il censimento ha interessato le vie di maggiore fruizione da parte della popolazione (strade, percorsi in aree archeologiche, parchi...) e non aree boscate o di difficile penetrazione.
Le prossime attività saranno le analisi di stabilità rispetto alle verifiche condotte, la registrazione delle aree a prato in modo da gestire anche i tagli dell’erba e stiamo valutando di inserire nel prossimo incarico la gestione del rischio delle alberature con il metodo QTRA e di registrare l’informazione nel sistema.
Altre considerazioni?
Si stanno valutando ulteriori campagne di rilevazione anche delle strutture presenti nelle aree.
Tenendo conto del particolarissimo contesto paesaggistico del Parco Archeologico dell’Appia Antica, si auspicano ulteriori funzioni che tengano conto dell’esigenza di porre in relazione il patrimonio arboreo e vegetale con i beni culturali, in particolare archeologici
Si ringraziano:
Il direttore del Parco Arch. Simone Quilici, Arch. Luigi Oliva, Arch. Michele Reginaldi, Dott. Agr. Sara Sacerdote, Dott. Agr. Paolo Ghini